mercoledì 30 luglio 2014

Cattivo, Sgargabonzi! Cattivo!


E' peggio chi nomina la vittima di una tragedia in un contesto satirico per sottolineare la perversione della comunicazione massificata oppure chi fingendosi compassionevole e indignato specula sulle suddette vittime e i loro familiari per guadagnare barche di soldi, fare clamore mediatico e ottenere passaggi televisivi, sostanzialmente facendo parte di quel meccanismo perverso della "spettacolarizzazione del dolore"?

E' successa questa cosa: Alessandro Gori, autore del blog Sgargabonzi , doveva tenere il 30 luglio una delle sue letture pubbliche presso il Circolo Aurora di Arezzo. Sarebbe stato il quarto evento simile di Gori presso lo stesso locale. Il circolo ha però annullato lo spettacolo, "con l'indignazione del caso".

Questa è la notizia: http://www.informarezzo.com/permalink/20623.html

Cos'è successo veramente? Gli organizzatori dell'evento sono stati contattati dall'avvocato della famiglia Pipitone, perché nella presentazione dello spettacolo del Gori si fa cenno a Denise Pipitone (ricordate la bambina scomparsa anni fa?).

La presentazione intera recita:

Mercoledì 30 luglio 2014 alle ore 22.00 sulla terrazza del Circolo Aurora di Arezzo, perOrgiasticaurora, Lo Sgargabonzi (summer) live.
di Alessandro Gori
accompagnamento musicale di Marco Luchi
Curiosità pruriginose su Denise Pipitone con diapositive e Simmenthal
10 modi per raccontare male una barzelletta però brutta
Giovanni Falcone: il Renato Rascel dell’antimafia?
Poesie con dentro le parole consapevolezza, ambra e glicine
Unplugged delle canzoni dell’immenso De André ma anche di suo padre Fabrizio
Le imitazioni dei presentatori difficili tra cui Carlo Massarini e Massimo De Luca
Classico numero di burlesque con la flanella e le feci
Seduta spiritica con scherzo a Gesù e poi riattacchiamo
Provocazioni antipatiche nei confronti della gente ai tavoli (fare molta attenzione)
Numero di telefono di Mariella Nava in regalo per tutti
Momento introspettivo perché noi comici sotto sotto ridi pagliaccio eccetera
Marco Luchi al piano che suona le canzoni del miglior Mozart
Roulette russa con quelli del pubblico senza baffi finti (biondi)
Interverrà Arnaldo Forlani
Porto anche un dolce all’ananas che mi ha fatto mia mamma
Malore dal vivo non simulato
E molto altro…

Ora, è abbastanza chiaro che nello spettacolo non si parlerà di Denise Pipotone tanto quanto non interverrà Arnaldo Forlani né si faranno scherzi telefonici a Gesù. E' chiaro che l'intento è satirico.

Tanto però è bastato per pretendere l'annullamento della serata, ma non solo. La minaccia è di portare Gori in tribunale per diffamazione, chiudergli il blog e ritirargli il libro ("Le avventure di Gunther Brodolini"). Ad aggravare la faccenda Pipitone c'è anche il fatto di aver nominato Falcone e in un'altra occasione Angela Celentano (altra bambina scomparsa su cui all'epoca si è fatto un gran baccano giornalistico).

A questo punto la domanda da porsi è: si può scherzare su un evento drammatico o addirittura tragico? Io più volte ho bacchettato Alessandro perché a mio avviso esagerava. Proprio perché il suo intento dissacrante non tiene conto del dolore di chi ha avuto una perdita come la famiglia Pipitone e potrebbe imbattersi nei suoi scritti. Quello della compassione è per me un limite invalicabile. Ma io sono io, e il Gori è il Gori.

Detto questo, la pretesa di portare Gori in tribunale, chiudergli il blog e ritirare il libro, è pretenziosa e insensata. L'operazione culturale del Gori, per quanto controversa, rischiosa e facilmente fraintendibile, va nella direzione esattamente opposta della presa in giro di una povera vittima. Il rimescolamento assurdo e casuale (qualcuno direbbe "dadaista") di nomi ed eventi con cui la stampa e la tv ci hanno martellato è una presa di posizione, se vogliamo violenta ma non superficiale, nei confronti dello sciacallaggio con cui presentatori, giornalisti, opinionisti, avvocati, psicologi televisivi hanno smembrato ogni lembo di pelle di queste vittime. Perché citare Falcone e Renato Rascel nella stessa frase? Cosa c'entra? E' qui il fulcro del discorso. Siamo talmente abituati a questo continuo sversamento di liquami comunicativi nei nostri crani, strage-gossip-gattini-stupro-tetteculi, da essere diventati incapaci di distinguere l'intrattenimento dalla tragedia. Questo è quello che ci dice il Gori. Forse lui più di tutti è dalla parte della famiglia Pipitone, sicuramente più di chi si mette in mostra in tv sfruttando l'occasione drammatica.

Tutto questo fa ridere? No. Chi ha detto che il Gori deve far ridere? A me a volte fa venire il vomito, a volte fa infuriare. Perché spesso ci mostra che davvero il nostro mondo è così, che davvero il mondo della comunicazione è marcio fino al midollo, e che noi siamo marci con lui, ci siamo nati dentro, è una disgustosa placenta che ci permea e che ci rende altrettanto disgustosi.
Siamo stati martellati dal nome di Denise Pipitone, come di Yara Gambirasio e tutte le altre piccole vittime. E' stato fatto loro un buon servizio? E' servito alle indagini? No. E' servito solo a pascere gli avvoltoi mediatici. Il fuoco giornalistico cui siamo sottoposti riguardo ad alcuni casi accuratamente scelti (le tragedie di cui ci parlano sono solo una piccola parte di ciò che davvero succede nel nostro Paese) serve a convogliare voyeurismo, rabbia, fobie della società. Sono la distrazione di massa che incanala pulsioni e ansie della gente. Sono uno dei mezzi con cui le persone vengono sedate, controllate. Le coscienze si addormentano, vengono ipnotizzate dai casi mediatici che tanto ci indignano, e ogni rabbia sociale si disperde nella catarsi dell'odio per l'assassino e della pietà per la vittima e i suoi famigliari. Un meccanismo subdolo e vomitevole che il Gori conosce o quantomeno percepisce, abbastanza da sbattercelo in faccia.

Il Gori spesso ironizza buttando nel mucchio tutte le figure situazioniste e i nomi ripetuti alla nausea da tv e giornali. Ma chi ha messo sullo stesso piano Denise Pipitone e Massimo De Luca, Giovanni Falcone e Renato Rascel? Chi li ha resi pari maschere di uno spettacolino vergognoso? Chi ha guadagnato soldi e popolarità rimestando nelle vite di chi subisce una tragedia come se fossero gossip da Centovetrine? Non certo il Gori. Anzi, è proprio lui ad avermelo fatto capire. A tentare di spiegarci che dobbiamo svincolarci da questo automatismo pilotato dai media.

Certo forse in maniera un po' troppo traumatica. Personalmente non sono d'accordo che si possa ironizzare sulle tragedie usando i nomi delle persone vere, come fa il Gori. Ci sono tanti modi di farlo. Ad esempio Tuono Pettinato nel suo fumetto "Corpicino" ha parlato dello sciacallaggio dei media nei confronti delle tragedie che coinvolgono i bambini, usando molta ironia e umorismo nero, solo che il bambino in questione è un bambino inventato, che quindi non ha parenti distrutti che potrebbero leggere e sentirsi offesi.

Quindi non condivido il modo del Gori quando passa quel limite, ciononostante la mia stima nei suoi confronti resta intatta, perché è davvero una delle poche voci in questo mondo marcio che butta a mare ogni ipocrisia e ci sbatte in faccia il mostro. Quel mostro che vediamo ogni mattina allo specchio. Quel mostro che si dice dispiaciuto per la morte di Yara, che un attimo dopo fantastica di torturare il suo assassino, per poi passare a scrivere minacce nei confronti degli zingari, proseguire sognando le escort russe e finire fregandosene di tutto con un cappuccio e cornetto al bar condito da un rutto di congedo da ogni responsabilità intellettuale. Siamo fatti così, siamo homo mediaticus, siamo stati plasmati dai media, non ci possiamo fare molto, ma avere un pochino schifo di noi stessi sarebbe forse un'operazione sana.
Gori forse ha capito delle cose di cui ci renderemo davvero conto tra vent'anni. Non dico che un giorno sarà ricordato come il Pasolini di "Salò o le 120 giornate di Sodoma", ma sicuramente percepisce qualcosa della nostra società che a molti sfugge. E che a molti infastidisce.

Per cui, torno a chiedervi e a chiedermi: è peggio chi nomina la vittima di una tragedia in un contesto satirico oppure chi fingendosi compassionevole ci specula sopra per ottenere soldi e clamore mediatico?

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Gori usa si la satira, ma con il fine del clamore mediatico come i "cattivi media, cattivi" qui citati, e quindi questo lo porta alla stesso livello di chi ci specula su (anche perchè poi sfrutta la fama ottenuta per vendere il libro e fare le serate)

Anonimo ha detto...

A me, che invece trovo godibilissimo il blog, pare tuttavia che si esponga ad un'accusa assai differente, e cioè quella di usare la critica sociale come paravento per poter sfruttare le tragedie a fini satirici senza essere colpevolizzato. Il cinismo mascherato da denuncia sociale non mi entusiasma molto. Lo trovo ipocrita quanto quelle derive mediatiche che condanna. Perciò preferisco pensare allo Sgargabonzi come un esercizio di cinismo tout court, privo di ogni traballante retroterra morale o moralistico, e intenzionalmente virato all'eccesso per il solo liberatorio gusto di eccedere. Solo così riesco a godermelo in pieno.

Giorgio Salati ha detto...

Anonimo, potevi anche firmarti eh? Nessuno ti avrebbe sbranato.

Detto questo, rispetto la tua opinione e può anche darsi che tu abbia ragione.

Mi permetto un paio di considerazioni, però:

- Vendere il libro e fare le serate non credo che sia minimamente paragonabile né a visibilità né a soldi con quello che fanno gli "opinionisti" televisivi sulle tragedie con tanto di plastico.

- A me non pare che il suo cinismo sia mascherato da critica sociale. Per trovare la critica sociale bisogna scavare un bel po' nel cinismo del Gori. Al massimo è la critica sociale ad essere mascherata da quel cinismo che troppo spesso piace alle persone superficiali, e questo per me è un difetto.

Anonimo ha detto...

Ma schifo ti farai te da solo quando ti guardi allo specchio!!

Io c'ho una tartaruga che m'è costata anni di sudore e sacrifici. Ma guarda sto impunito.

Anonimo

Anonimo ha detto...

Siamo due anonimi diversi. Io ho scritto il secondo commento, ma non il primo. Per distinguermi dall'altro, diciamo che potete chiamarmi Marco. Ciò detto, condivido ovviamente l'idea che la visibilità dello Sgargabonzi non sia nemmeno imparentata con quella di Vespa o altri opinionisti col gusto del sangue. Quanto alla profondità della critica sociale, sì, si deve scavare molto a fondo per trovarla. Così a fondo che, ho l'impressione, a volte si può scavare fino a farsi venire i calli alle mani e non trovare lo stesso un granché. Per me non è un difetto, ma capisco che per altri, ad esempio lei, possa esserlo. Sono punti di vista. Quel che dà fastidio a me è che, anche quando l'intento satirico è evidentemente assente, si cerchi di farlo passare per tale.

caramelleamare ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giorgio Salati ha detto...

A parte il genio (rigorosamente anonimo) della tartaruga, ringrazio tutti per i commenti.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!
Seguo lo Sgargabonzi da vicino e lo conosco personalmente da anni: il suo intento è sincero, i suoi spettacoli un calcio nello stomaco. Ti scuotono, ti destano, ti indignano, ti fanno riflettere. Lo dico agli amici che invito ai suoi live, che si ride sì, ma non con le barzellette sulla cacca... Superato il muro di sdegno iniziale, trovi il genio. Così la vedo io! E gli dico anche ai miei amici invitati, ormai troppo assuefatti agli spettacoli che, del tutto piatti, piattamente ti propinano né più né meno di quello che il tuo cervello si aspetta di ricevere dopo la cena da mc Donald's e prima della trombata serale... Ecco io dico loro "stasera vedrai qualcosa di straordinario"...
Ho esagerato? ;)

Tonyfedex

Giorgio Salati ha detto...

Ciao Tonyfedex, non credo tu abbia esagerato. I pezzi di Gori sono sicuramente qualcosa di diverso rispetto a buona parte di ciò cui siamo abituati.

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