lunedì 15 aprile 2013

L'albero della conoscenza

Già un paio d'anni fa avevo immaginato una possibile interpretazione alternativa della vicenda di Adamo ed Eva.

Ultimamente, però, riflettevo su un'interpretazione forse più calzante. E' indubbiamente una storia che mi incuriosisce.

Suppongo che sia un'interpretazione condivisa da molti:  la mela è semplicemente lo scetticismo, la curiosità, la razionalità.

All'inizio l'uomo ha fede, e vive nell'Eden. Dio chiede agli uomini un atto di fede cieca: non mangiare quella mela... perché no. Non c'è un motivo. Semplicemente no. L'uomo non resiste alle domande e i dubbi che la razionalità gli pone (il serpente), e spinto da curiosità vuol saperne di più. Assaggia la mela. E l'Eden finisce.

Questo mondo di sogno in cui si trova di colpo svanisce, e si ritrova nel mondo reale. Come quando uno smette di avere fede cieca e si accorge com'è davvero il mondo reale: molto più brutto di quello irreale che la fede gli dava. Questo è il monito della storia di Adamo ed Eva: devi avere fede, non ti porre domande, se il dogma ti dice che una mela non va mangiata non mangiarla anche se non ne vedi il motivo. Idem per il divorzio, l'aborto, l'eutanasia, eccetera. Perché se ti fai delle domande, se vuoi arrivare in fondo alle questioni, tutto il mondo fantastico che ti sei creato credendo, svanirà. E quando capisci che non vogliono divorzi né aborti né eutanasia semplicemente perché vogliono numerose famiglie di cristiani unite dal vincolo religioso, vogliono preservare e aumentare la loro clientela, non è che vivi meglio. Vedi il mondo per la merda che è. Fine dell'Eden.

Non per niente, quello della mela si chiama  "Albero della conoscenza del bene e del male", ma è soprattutto conosciuto come semplicemente "Albero della conoscenza". Traduzione: la conoscenza è sbagliata, è cattiva, è proibita. La conoscenza è peccato.

Che cosa si aspettavano che succedesse, Adamo ed Eva, quando hanno addentato la mela? Boh. Fatto sta che non è successo niente. NIENTE. E' proprio questo il fatto. Non c'è niente di male a mangiare la mela. Sa di mela. E quando hai scoperto questo, il re è nudo. L'Eden finisce. Credevo di stare in un mondo fatato pieno di ogni frutto delizioso, e mi ritrovo in uno squallido discount con una mela in mano.

E quindi ecco che gli uomini si chiedono "Se Dio esiste, perché permette che io faccia tanta fatica per lavorare e dar da mangiare alla mia famiglia?". E la donna si chiede: "Se Dio esiste, perché permette che io provi tanto dolore a partorire?". E la risposta è: Perché non abbiamo avuto fede. Perché abbiamo osato porci delle domande. Perché abbiamo ascoltato un'altra religione (il dio serpente Baal dei cananei). Ecco qual è il peccato originale: non avere fede. Il problema è: non è che Dio non esiste. E' che non avete fede. Se aveste fede, allora sì che Dio esisterebbe.


Quindi, ascolta la Bibbia: a buon conto abbi fede e fai quello che dicono, obbedisci, non ti porre domande, si sa mai che sia vera la storia del peccato originale, e allora sai che batosta dopo che sei morto?

Certo che messa così non sembra molto diversa da quando uno trova l'idiozia su Facebook che ti regalano un iPhone se condividi l'immagine, e tu a buon conto la condividi, non ci credi ma in fondo tentare non costa niente. Probabilmente no, ma stai a vedere che magari una volta nella vita hai culo e ti regalano davvero l'iPhone. Hai avuto fede.

La storia di Adamo ed Eva è un monito alla scienza, a chi persegue la conoscenza a tutti i costi. Non per niente il serpente promette ai due che la mela aprirà loro gli occhi e li farà sentire come Dio. Esattamente come gli scienziati che a volte giocano a fare Dio.

C'è chi interpreta il peccato originale come il sesso, o l'omicidio. Chi dice così secondo me lo fa perché se si dicesse apertamente che il peccato originale è la Conoscenza, lo scetticismo, molta gente comincerebbe a farsi delle domande. Meglio che razionalmente i fedeli pensino che il peccato originale sia il sesso. Tanto, tramite il racconto della storia, a livello emotivo il messaggio della fede è già passato (inception).

E in fondo viene da chiedersi: se moralmente pare giusto non fermarsi mai all'apparenza, non accettare di credere a quello che ci dicono di credere, mettere sempre tutto in discussione e voler arrivare alla verità... chi è che vive meglio? Chi vede svanire l'Eden una volta che ha addentato la mela, o chi ha fede, evita una stupida mela e per il resto della vita crede di vivere nell'Eden?

1 commento:

Massy ha detto...

In realtà il messaggio o l'insegnamento del peccato originale non è tanto non avere fede (che ne è la causa) tanto la presunzione di essere come Dio:il serpente tentatore (la coscienza/conoscienza?) infatti dice "Dio non vuole altrimenti sarete come lui).
Quindi il peccato consiste nell'arroganza di mettersi al livello divino.
E non è vero che non succede niente , si accorogno di essere nudi e si coprono. Cioè hanno consapevolezza di se.
E' ovvio che essendo un testo giudaico che pesca a piene mani da tradizioni semitiche ben più vecche cerchi di instillare nei credenti un rispetto alle autorità religiose che al tempo coincidevano con quelle politiche. Alla luce di ciò per un cristiano "moderno" i libbri del vecchio testamento sono solo testi in cui apprendere come filosofia e religione giudaica abbiano contribuito alla nascista del pensiero e opere di Gesù.

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