venerdì 14 dicembre 2012

...e la voce popolare


Un'altra cosa su cui riflettevo è che secondo me l'artista in genere, se vuole essere popolare - non nel senso di famoso, ma di dare voce al popolo - non deve dire ciò che dice il popolo. C'è spesso un malinteso su questo aspetto.

Le opere di un artista, e parlo soprattutto dei testi delle canzoni, se vogliono dare voce al popolo non devono ripetere pedissequamente ciò che si può trovare normalmente su qualsiasi bacheca Facebook.

Essere vicini alla gente, sia che si parli di politica che di amore, non significa dire quello che chiunque avrebbe detto sull'argomento.

"Ma io non sono snob, voglio che le mie opere parlino delle persone normali, della loro vita, con il loro linguaggio."

Per me essere vicini alla gente, non "elitari", significa invece trovare nuovi modi, nuove espressioni, con un linguaggio semplice e comprensibile per tutti, per comunicare qualcosa di magari anche profondo che tutti hanno dentro e che senza la sensibilità tipica dell'artista fanno fatica a tirar fuori.

Insomma, non mettere i post di Facebook nelle proprie opere, quanto piuttosto trovare nuove espressioni che la gente possa a sua volta condividere sulle proprie bacheche: "Non sapevo come dirlo, e lui ha trovato il modo giusto di dirlo".

Non delegare alla gente il compito per raccontarsi, ma dare loro nuove parole per farlo.

E' uno sforzo che voglio fare.

2 commenti:

Anna Seghers ha detto...

-- Le opere di un artista (…) se vogliono dare voce al popolo --

Dio ci scampi, tutti quanti, dagli artisti che «vogliono dare voce al popolo». Dài, che siamo nel 2013 a momenti!

Giorgio Salati ha detto...

Per "dar voce al popolo" non intendo in senso politico, militante, sessantottino, ecc.

Intendo "comunicare quello che sente la gente comune", e il discorso vale benissimo anche per le canzoni di Ligabue o Max Pezzali.

Però negli ultimi anni c'è questo movimento di "indignazione collettiva" in stile Beppe Grillo, che dilaga sul web: i politici rubano, la mafia, i preti pedofili, le tasse... le solite cose che si leggono da sempre e che hanno la radice nel bar sport, che dette della gente comune vanno anche bene, ma sentite in una canzone, dette così senza un minimo di profondità e analisi critica, fanno di te un artista ingenuo.

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