mercoledì 27 maggio 2009

Jefferson


Thomas Jefferson era senz'altro uomo di grande acume, le cui osservazioni meritano attenta riflessione:


"Credo sinceramente insieme a te che le establishment bancarie siano più pericolose di armate schierate per la battaglia; e che il principio di spendere denaro che dovrà essere ripagato dalla posterità, col nome di finanziamento, non sia altro che truffare il futuro su larga scala." (da una lettera a John Taylor, 28 maggio 1816)

"I popoli non dovrebbero aver paura dei propri Governi. I Governi dovrebbero aver paura dei loro popoli."

martedì 26 maggio 2009

Faraci e il cane Piero


Tito Faraci che scrive un libro per l'infanzia. La cosa mi incuriosisce, e non poco.


A meno di esplosioni nucleari o meteoriti, ci sarò.

lunedì 25 maggio 2009

Cocktail Salty


- 2 parti di Martini Dry bianco
- 1 parte di Bonarda secco frizzantino
- Pompelmo Rosé Rocchetta in abbondanza
- 1 cubetto di ghiaccio per ogni bicchiere

Ottimo con l'aperitivo.

© Giorgio Salati ;)

venerdì 22 maggio 2009

Twitting Nonsense


E' ormai dilagante la moda di Twitter e dei vari status di Facebook, Myspace, eccetera. Io stesso già ci sto giocando col mio status di Facebook (vedere QUI).

"Tizio si sta grattando la testa", "Caio sta guardando fuori dalla finestra", "Sempronia ha voglia di dormire"... una valanga di "cronache" di cui si può fare tranquillamente a meno.

Dare un'importanza da "evento" a ogni minima scoreggia che si produce, col risultato che più niente diventa importante. Come dire che se tutti sono speciali, in fondo nessuno lo è (il doppio taglio dei social network).

Quindi, mi sono chiesto che effetto potesse fare incasinare il tutto e creare degli status in stream of consciousness, nonsense che finalmente mi diano una boccata d'aria fresca in questo mare di nulla.


Leopoldo ha deciso di emigrare in Sud Africa. Al suo ritorno troverete soltanto cocci rubati.

Mariacarlo da grande vuole rinascere dirigibile d'azienda.



...e se mi chiederete: "Eh?", vi risponderò: "Esatto!"

mercoledì 20 maggio 2009

Fantasticherie


Un recente studio scientifico avrebbe dimostrato che fantasticare, sognare a occhi aperti, aiuterebbe a risolvere i problemi personali e prendere decisioni.

Nell'articolo viene detto anche che mediamente le fantasticherie occupano circa un terzo della vita di una persona.

Maggiori spiegazioni QUI.

Mah. Sono un po' scettico. Se così fosse io e chi fa il mio mestiere in teoria dovremmo essere in grado di risolvere facilmente qualsiasi tipo di dilemma, visto che delle fantasticherie ne abbiamo fatto un lavoro, e occupano ben più di un terzo della nostra vita.

lunedì 18 maggio 2009

Tecnica vs creatività


Ritorno su una questione di cui ho già scritto in precedenza.

Discutendone con i colleghi, sono sempre rimasto scettico circa l'annosa disputa "tecnica contro creatività".

C'è chi sostiene che la maggior parte di una storia, un soggetto, una sceneggiatura, debba essere tecnica, struttura, conoscenza degli strumenti narrativi. Tutte cose che si ottengono con lo studio, l'allenamento, il duro lavoro e l'esperienza.

E c'è chi invece sostiene che le regole si possano anche buttare nel cesso: la creatività, l'estro, l'istinto sono tutto ciò che ci vuole per saper scrivere: o ce l'hai o non ce l'hai. O puoi scrivere o non puoi scrivere.

Ecco, io mi chiedo: ma la virtus non può stare in medio? Non può essere 50%/50% (oppure scegliete voi la percentuale)?

La mia modesta impressione, è che queste siano due componenti imprescindibili e inscindibili. Senza il talento, la fantasia, la creatività, non si può pensare di iniziare questo mestiere. Ma allo stesso tempo non si può farlo senza aver appreso le regole, se vogliamo i trucchi, della narrazione.

O meglio: chiunque può tentare, anche se non ha una di queste due qualità o addirittura entrambe. Ma senza creatività, le storie risulteranno banali e ripetive. E senza la tecnica, risulteranno sballate e imcomprensibili.

Diceva il matematico inglese Erik Christopher Zeeman:

Technical skill is mastery of complexity, while creativity is mastery of simplicity.


mercoledì 13 maggio 2009

Sit-com animate


Domenica alle ore 14 sarò qui:


Parteciperò a un incontro presentato da Luca Boschi nell'area Comics Park.

Copio direttamente dal blog del giornal-fumettista pistoiese:

LE SIT-COM ANIMATE DALLA PREISTORIA DEI FLINTSONES AI GIORNI NOSTRI
Alfio Bastiancich
, docente di Storia e linguaggio del film d'animazione analizza il fenomeno delle cosiddette sit-com animate, dalla tecnica alle implicazioni sociologiche, insieme al saggista Davide G. G. Caci, autore del libro I Simpson, i Griffin & co. (Tunué). Intervengono il vignettista Paolo Moisello e lo sceneggiatore Giorgio Salati (Disney, Huntik).

lunedì 11 maggio 2009

Creare dal caos


Non l'ordine, ma il caos è alla base della creatività.

Dall'ordine asettico non può nascere nulla, mentre la vita nasce dal caos, come nella mitologia norrena il primo essere vivente, il gigante Ymir, nacque nel caos primordiale del Ginnungagap (sì, sono andato a controllare su Wikipedia, se ve lo state chiedendo).

Allo stesso modo, il rimescolamento delle idee, gettare il sasso dell'imprevisto nel lago dell'immaginazione, è il modo migliore per generare un'opera creativa. Ma anche una qualsiasi altra opera d'ingegno: un'invenzione tecnologica, una formula chimica...

Il Big Bang. Il caos, o il caso - non per niente anagrammi - sono alla base di ogni creazione. Della vita.

Ciononostante, mentre nella mia mente il caos è condizione costante, naturale, all'esterno la situazione dev'essere di silenzio e ordine, altrimenti fatico a creare... Mi farei attirare dal disordine esterno, faticando a concentrarmi su quello interno.

venerdì 8 maggio 2009

In coma è meglio


Grazie alla gente di Coreingrapho, ho scoperto questo blog:



All'inizio fa venire un po' la labirintite, ma vi consiglio di leggervelo in lungo e in largo. Vorrei proprio conoscere l'autore. Semplicemente geniale.

mercoledì 6 maggio 2009

Donald


Ma dico io... Come si fa a non amare Paperino, quando si è potuto vedere queste cose da bambini?



Mi rendo conto che solo a guardare le espressioni spazientite di Paperino mi scatta un sorrisone esattamente come quando avevo 4 anni... Queste gag sono fonte per me di costante ispirazione, quando sceneggio storie Disney.

lunedì 4 maggio 2009

P.U.C.


Per un breve periodo ho fatto kung fu, stile della mantide. Sono solo una cintura viola, niente di che, e spero prima o poi di riprendere il mio percorso.

Ritengo che praticare un'arte marziale sia sempre utile, perché tra le altre cose ti insegna la disciplina, senza gli eccessi della vita militare. E' lo stesso spirito con cui a suo tempo ho affrontato la mia frequentazione alla Scuola del Fumetto... non per niente il mio "maestro" praticava già allora il kung fu.

Frequentando la Tana dei Dragoni, mi è stato insegnato che per fare del buon wushu bisogna avere tre qualità fondamentali, che ragionandoci sopra mi sono accorto essere alcune di quelle richieste a uno sceneggiatore emergente... che già abbia talento e un minimo di cultura, s'intende. Perché, senza quelli, non serve nemmeno tentare.

Le tre qualità sono: PAZIENZA, UMILTA' e CORAGGIO.

Ci vuole pazienza per aspettare che arrivi il proprio momento. Pazienza nell'attesa che un editor - che di cose da fare di solito ne ha parecchie - ci chiami dopo che gli abbiamo mandato i nostri lavori, pazienza nell'accettare le critiche costruttive di un editor che demolisce il nostro soggetto.

Umiltà: i grandi ci sono già stati e ancora ci saranno, tutto è già stato scritto e tutto si può ancora scrivere. Ma non si deve avere la presunzione di considerare geniale e inattaccabile ciò che si inventa. Bisogna avere l'umiltà di mettere le proprie capacità al servizio della storia e della testata per cui si scrive, non il contrario. Quando si fa un lavoro creativo, bisogna avere l'umiltà per poter imparare continuamente. I veri grandi sono quelli che continuano ad apprendere (e io li invidio). Sembra una banalità, lo so. Ma troppo spesso vedo poca umiltà tra i creativi. Essere presuntuosi è una vera e propria zappa sui piedi per uno sceneggiatore o disegnatore emergente: nessun editor prenderà in considerazione un aspirante collaboratore che ritiene di essere in grado di rivoluzionare con successo la sua testata senza aver mai pubblicato nulla. Ma è un difetto che si riscontra anche tra chi è affermato. Si penserebbe che arrivati a un certo livello ci si possa permettere di mettere da parte l'umiltà, ma è un pericolo: tanto più in alto ci si erge, tanto più farà male la caduta al primo scivolone. Parere personale, ovvio. Naturalmente essere umili non significa essere alla mercé di chiunque e sdraiarsi a zerbino davanti al primo che passa, va da sé.

Infine, bisogna avere il coraggio e la determinazione per continuare a proporsi senza farsi mai abbattere da eventuali rifiuti o critiche. È un po' una specie di selezione naturale: quelli che hanno talento e determinazione insieme potranno farcela. Uno può anche essere bravissimo, ma se non ha il coraggio di proporsi, tentare e ritentare, non ce la farà lo stesso. Bisogna avere il coraggio anche di mantenere un minimo di sicurezza in se stessi e nelle proprie capacità, ad esempio difendendo anche con un editor, senza spocchia, certe scelte narrative di cui proprio siamo convinti. In generale bisogna saper accettare le critiche o le modifiche proposte da un editor, perché la maggior parte delle volte hanno ragione loro, però loro stessi apprezzano se si dimostra un minimo di sicurezza e competenza. L'umiltà è fondamentale, ma non deve trasformarsi in insicurezza. E bisogna avere il coraggio di farsi sentire ogni tanto con un editor per chiedere notizia dei propri soggetti, senza essere ovviamente assillanti.

E' necessario quindi avere il coraggio di combattere contro le difficoltà, con pazienza, senza presunzione. Allora avremo fatto del buon kung fu.

venerdì 1 maggio 2009

1 maggio


PRINCIPÎ FONDAMENTALI

ART. 1.

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

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