mercoledì 31 dicembre 2008

Bang! Bang!


Non so voi come la pensate, ma QUESTA secondo me è la più geniale invenzione dai tempi della ruota.

Si tratta di un telecomando a forma di pistola: ogni volta che premete il grilletto verso la tv cambia canale! E mentre cambiate fa: BANG! BANG!

Pensate ad esempio di accendere e trovare - che so - la pubblicità dell'acqua con la particella di sodio. Mirate il fastidioso esserino, e... BANG! Giustizia è fatta! Il canale è cambiato!

E se non sbaglio con la pistola c'è pure la stella da sceriffo in omaggio!

E se dall'altra stanza sentite vostro marito impegnato in una fragorosa sparatoria potete anche restarvene di là a leggere un libro: evidentemente non c'è niente d'interessante da vedere in tv.

lunedì 29 dicembre 2008

Biglietto


Non sono un gran disegnatore, però mi sono molto divertito a fare questo disegnino che ho inserito nel biglietto di Natale per una persona speciale.

sabato 27 dicembre 2008

BdC


Ecco la strip natalizia a firma Salati/Tenderini uscita a Natale sul blog di Braccio di Culo!

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In questi giorni stavo facendo un'ulteriore riflessione coprofilosofica su questo sfortunato personaggio.

Braccio di Culo è l'evoluzione di Fantozzi. Non ha fatto niente per meritarsi quello che gli succede. Eppure il solo fatto di subire qualsiasi angheria giustifica l'esacerbazione delle pene inflittegli. Un fenomeno tipicamente italiano!

giovedì 25 dicembre 2008

Babbo di Culo


E' con estremo orgoglio che vi comunico la pubblicazione sul blog di Braccio di Culo di una strip natalizia scritta da me e disegnata dal mitico Emanuele Tenderini!

Quale onore!

Ecco il modo migliore di festeggiare il Natale!

Natale


Sto scrivendo e programmando questo post in anticipo, non pensate che mi metta a scrivere sul blog la notte di Natale. Infatti probabilmente a quest'ora starò impacchettando i regali, in drammatico ritardo come al solito.

Ma mi sono venute alcune riflessioni sul 25 dicembre e mi è scappato di scriverne.

Il Natale per me è sempre stato legato in maniera indissolubile a Topolino. Quand'ero piccolo, era Natale solo quando arrivava il numero natalizio del giornale. Quella copertina rossa, o dorata, con i brillantini, significava sempre qualcosa di speciale.

I periodi natalizi della mia infanzia sono legati ad alcune tra le storie Disney cui sono più affezionato, come ad esempio la trilogia dell'Argaar, o "Pippo e l'ultimo viaggio di Babbo Natale" (guarda caso tutte storie di De Vita!), "Paperino e il matrimonio di Reginella"... ma ricordo anche qualcosa di Asteriti che per qualche motivo collego sempre al Natale...

Anche passando "dall'altra parte della barricata" le storie Disney hanno avuto un ruolo importante per me, durante il periodo natalizio. In qualche caso mi sono ritrovato con l'acqua alla gola con le scadenze, trovandomi quindi a sceneggiare anche la notte di Natale.

La cosa non mi dispiaceva: se il 25 dicembre l'atmosfera è giusta per leggere Disney, lo è anche per scriverne! La pace della notte di Natale mi è sempre stata congeniale, e così alcune storie le ho sceneggiate proprio in quei giorni. Intendiamoci, diventando adulto ho smesso di credere che a Natale siano tutti più buoni, in molti casi ho visto questa festa anche con fastidio per il bombardamento commerciale cui siamo sottoposti. Ma sceneggiare una storia Disney era il modo giusto per recuperare lo spirito natalizio che sentivo da bambino. Quello che provavo leggendo e rileggendo "Paperino e la scavatrice" o "Zio Paperone e il ventino fatale" di Barks.

Così, ad esempio "Zio Paperone e la vacanza senza speranza", oppure l'episodio "Paperinik contro i Twin Boys" della saga "Paperinik contro tutti" erano in lavorazione anche la notte del 25 dicembre, aspettando che la mia famiglia tornasse dalla messa... dopodiché sarebbe stato momento di regali, panettone e spumante! Prima di mettermi al lavoro accendevo le luci di albero e presepe e poi mi sedevo alla scrivania.

Invece l'unica storia natalizia che ho scritto finora, "Pippo aiutante di Babbo Natale", uscita proprio ieri, l'ho sceneggiata ad agosto di 2 anni fa...

...ma lavorando per Disney si impara anche che lo spirito natalizio bisogna portarselo sempre dietro, anche a Ferragosto!

Giorgio


immagini: © Disney - ospitate da Inducks.org

giovedì 18 dicembre 2008

Topolino 2770


Udite udite!

Su Topolino n. 2770, in edicola da mercoledì prossimo 24 dicembre, troverete la mia storia "Pippo aiutante di Babbo Natale", disegnata dal bravissimo Roberto Vian!

Buona lettura!

Giorgio

© immagini Disney

mercoledì 17 dicembre 2008

Definizioni: Al Pino


Al Pino:
Attore veneto-hollywoodiano specializzato in film di malavita montanara come "Il Patron", "Bepi's Way" e "Grapface".

lunedì 15 dicembre 2008

Toilet # 18


Finalmente torna Toilet dopo quasi 2 mesi, e chiude (almeno per ora) la serie "politica". Les jeux sont faits!

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Qualcuno forse avrà notato che le fisionomie dei personaggi cambiano di striscia in striscia. Peggio: di vignetta in vignetta.

E' che sono troppo umile, non mi va di mostrare quanto sono bravo.

Anzi no, sono talmente bravo che ho deciso di rompere le regole artistiche per andare oltre. Un po' come Piero Manzoni. Solo che la mia non è in scatola.

Giorgio

venerdì 12 dicembre 2008

Dr. Manhattan


"Il tempo è simultaneo. E' un gioiello dalla struttura intricata, che gli umani insistono a percepire uno spigolo alla volta, quando il disegno complessivo è visibile in ogni lato."

Dr. Manhattan - Alan Moore, "Watchmen"


Ho sempre amato questa frase del Dr. Manhattan in "Watchmen", perché qui Alan Moore ci sta dando una lezione di sceneggiatura. Ci sta spiegando il rapporto che lui ha con il soggetto di una storia.

La capacità di Moore nel padroneggiare la struttura totale di una narrazione è forse ineguagliata nella storia del fumetto. Lui non ha una visione della narrazione in quanto progressione cronologica di eventi, ma - come noi tutti sceneggiatori dovremmo saper fare - riesce a vedere la storia "dall'alto", a maneggiare contemporaneamente piani temporali separati, e a "montarli" con estrema facilità. Un ottimo esempio di questa padronanza "temporale" sono "Le Iene" e "Pulp Fiction" di Tarantino.

E' come mischiare - consapevolmente - un mazzo di carte cui si riesce a vedere attraverso.

Se vogliamo, è un'evoluzione dell'insegnamento di Aristotele nella "Poetica", in cui il filosofo auspicava dei racconti con una struttura armonica, che potessero essere abbracciati con la memoria, alla stessa maniera in cui animali né troppo piccoli né troppo grandi possono essere abbracciati simultaneamente con lo sguardo.

Grazie a questa maggiore consapevolezza narrativa e strutturale, Alan Moore ha dato una svolta al fumetto, facendolo maturare e facendogli raggiungere nuove vette. Era il 1986.

mercoledì 10 dicembre 2008

Notiziole 3


Notizia dal Corriere della Sera del 20/10/1994.

Una famiglia di Monza, facendo le grandi pulizie in garage, ha inavvertitamente buttato via la nonna. Sì, perché tra gli scatoloni accatastati in box vi era anche un'urna contenente le ceneri dell'ava defunta.

I carabinieri, avvertiti telefonicamente da qualcuno, hanno così trovato l'urna ai piedi dei cassonetti.

La poveretta, prima di morire aveva chiesto che le sue ceneri fossero sparse in mare, ma le leggi italiane non lo consentono. E così la nonna è finita nella spazzatura.

sabato 6 dicembre 2008

Autobio


Una raccomandazione ricorrente in ogni corso di sceneggiatura o scrittura che si rispetti: evitare di essere autobiografici.

Quella di raccontare la propria vita è una tentazione comune a tutti quelli che vogliono scrivere. Ciò che abbiamo vissuto ci sembra terribilmente interessante, degno di essere raccontato. Purtroppo molto spesso è vero il contrario. Non glie ne frega a nessuno di quella volta che avete dovuto battervi come leoni tra le maglie della Giustizia per contestare una multa ingiusta. O di quella volta che coi vostri amici avete fumato così tanto che poi vi siete addormentati in macchina e i carabinieri vi hanno fatto un controllo.

Attenzione: questo non significa che non bisogna inserire nelle proprie storie fatti o particolari reali, anzi. Ma questi devono essere funzionali alla storia. Arricchirla, e non distogliere l'attenzione da ciò che è importante.

Edward Bunker, che ha avuto una vita da criminale vero, ha conferito al protagonista del suo primo romanzo, "Come una bestia feroce", una fetta del suo passato. Lo stesso accade in "Little Boy Blue", in cui si racconta l'infanzia di un piccolo criminale. Ma il protagonista non si sovrappone totalmente allo scrittore. Le vicende sono romanzate, come si suol dire.

La maggior parte di ciò che ha scritto Kerouac è tratto dalla sua personale esperienza. Lui però era un grande scrittore, e sapeva come romanzare nel modo giusto le proprie vicende. Ciononostante non tutti i suoi romanzi sono riusciti allo stesso modo. Per il mio gusto personale, "Sulla strada" e "I vagabondi del Dharma" sono riusciti molto meglio rispetto a "I Sotterranei" e "Orfeo emerso". Quanto c'è di vero e quanto di inventato in quei romanzi? Non lo sapremo mai. Eppure non so perché sono convinto che "I Sotterranei" sia molto più autobiografico rispetto agli altri. E - fatalmente - è meno interessante.

Ma la nostra esperienza, pura e semplice, non basta a fare di per sé una storia interessante. Perché la realtà, seppure a volte possa rivelarsi più sorprendente della finzione, non segue (purtroppo) le regole della logica, non ha struttura narrativa.

Questo non significa che categoricamente non bisogna essere autobiografici. Ma che prima di esserlo bisogna essere dei narratori esperti, e padroneggiare gli strumenti narrativi (ecco perché io non ho ancora scritto niente di autobiografico eheh!). Meglio non iniziare la propria carriera di autore con una storia autobiografica (a meno che non si sia Ghandi, o Giovanni Brusca...).

giovedì 4 dicembre 2008

Il masochismo del villain


Partendo da questa riflessione di Tito Faraci sulla fine del cattivo in una storia, mi è venuta una buffa riflessione.

A volte il Cattivo, all'interno di una narrazione, sembra comportarsi in maniera addirittura masochista. Tu sai che alla fine la punizione arriverà, e intanto il Cattivo continua senza sosta a comportarsi il peggio possibile. Sembra che faccia di tutto per meritarsi una punizione esemplare, facendo incacchiare il più possibile il protagonista. Ti verrebbe da dirgli "ma smettila di fare così che poi ti fanno il mazzo!".

Poi, inesorabilmente, la punizione arriva. Per un Cattivo come quello la galera non basta: merita la morte. E dolorosa, pure.

E invece certi eroi decidono di non cedere alla rabbia e seguire i propri valori: la Giustizia, e compagnia bella. La violenza sarebbe più catartica. Eppure quando Achille fa scempio del cadavere di Ettore non risulta così simpatico. Chi è il vero cattivo?

E allora, quando l'eroe sceglie di essere clemente, di risparmiare il cattivo, ecco la vera punizione: comportarsi secondo Giustizia, secondo Legge, secondo i Valori in cui si è sempre creduto. Il masochismo del Cattivo non è stato soddisfatto. Il Villain vivrà per il resto della sua vita col rimorso, e la consapevolezza di non essere nemmeno riuscito a corrompere il cuore del Buono.

Un altro buon motivo per essere contrari alla pena di morte...

mercoledì 3 dicembre 2008

Braccio di Culo


Devo dire la verità: ho un po' paura.

Perché qualcun altro ha recensito Braccio di Culo e poi si è trovato virtualmente nudo appeso a un palo.

Chissà quale sorte mi attende.

Ma avevo deciso di parlare di Braccio di Culo, e lo farò, costi quel che costi. Perdiana!

Il suddetto webcomic merita senz'altro di essere letto. Degno di una nottata di incubi sul water dopo un'abbuffata di bratwurst, krauti e weissbier da parte del dottor Mengele, Braccio di Culo è invece parto di ben altra mente disturbata: quella del grande disegnatore e colorista venexian Emanuele Tenderini.

Si tratta di uno sfigato coi capelli rossi (Braccio di Culo, non Emanuele!), gli occhiali e lo sguardo inesistente. O saranno gli occhiali talmente sporchi da nascondere gli occhi? E le protesi oculari non fanno comunque di lui un intellettuale o un mago del computer.

Come Braccio di Ferro, anche lui ha una sua particolarità, che lo rende speciale: ha un culo al posto della mano (si era capito?). Anzi no, non lo rende speciale. Però ce l'ha davvero. Il culo al posto della mano, intendo.

Che bello, chissà quante belle cose si possono fare con un culo al posto della mano, direte voi. Sì, come no.

BdC è una sorta di archetipo dello sfigato, una specie di buco nero (appunto) che attira su di sé ogni cattiveria che l'essere umano (e non) è in grado di produrre. Il fatto è che se lo merita proprio. BdC fa schifo, ma soprattutto fa schifo a se stesso.Apoteosi di cinismo fumettistico, Braccio di Culo risulta addirittura catartico nel liberarvi di ogni sentimento negativo, attirandolo su di sé. Dopo essersela presa con BdC ci si sente un po' più buoni, un po' come a Natale.

La cosa bella è che BdC è diventato quasi una "comune" fumettistica, poiché molti altri fumettisti hanno deciso di cimentarsi con testi o disegni. Non si tratta di semplice omaggio. E' come quando da ragazzini si faceva il classico caricone. Qualcuno gridava "Tutti su Brambilla!" e giù botte. Ahah. Ma che volete, son ragazzi.

Ecco, lo stesso effetto lo fa BdC: quando hai bisogno di sfogarti, quando hai le scadenze che ti pressano, gli editor che non capiscono il tuo legittimo bisogno di passare la giornata a dormire su un'amaca e guadagnare 5000 euro al mese solo per questo, quando i nerd sui forum stroncano le tue storie perché hanno letto il titolo e la parola "Fine" dimenticandosi di leggere quello che stava nel mezzo, quando devi stare chino sulla scrivania a sgobbare come un bracciodiculo mentre fuori c'è il sole e nel momento che esci per andare in posta inizia a piovere... perché non riservare una buona dose di mazzate a quella schiappa di Braccio di Culo? Tanto se lo merita.

Ecco che cos'è il blog di Braccio di Culo: un caricone a fumetti. (Manu, su questa definizione voglio il copyright.)

Dice bene il suo creatore, Emanuele: "Disegnare Braccio di Culo è come andare a spasso con un amico 100 volte più brutto di sè stessi. Si appare 100 volte più belli."

Ma ricordatevi: comunque vada, non è merito vostro. E' che è Braccio di Culo.

E ora, speriamo che Tenderini sia clemente, nella sorte che mi assegnerà per aver parlato di BdC.

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