mercoledì 23 aprile 2008

Re: Il tema


L'amico e collega Sergio Badino sul suo blog tratta un argomento fondamentale: il tema di una storia.

L'argomento mi sta talmente a cuore che ho deciso di rispondergli direttamente sul mio blog invece di lasciargli un semplice commento.

Invece di ripetere anch'io che cos'è il tema di una storia vi consiglio di andare a leggere cos'ha scritto Sergio sul suo blog. Di mio posso aggiungere che per me il tema è come l'ANIMA di una storia.

Per quanto mi riguarda, il momento di conferire un tema a una storia arriva dopo che l'ho ideata e messo giù qualche appunto a proposito. Prima di passare al soggetto vero e proprio, mi interrogo sul tema: di cosa voglio parlare? Qual è la morale? C'è una mia visione del mondo che voglio comunicare? Alla luce di questo, quando si scrive un soggetto, seguendo le tracce della "morale", di solito attraverso sbagli, cadute, crescita interiore dei personaggi, la storia assume molta più sostanza. Non è più un insieme meccanico di accadimenti, magari anche divertenti, ma qualcosa di più profondo che lascia il segno su chi ha letto. Spesso mi capita di non ricordare cosa succede in un romanzo o un fumetto che ho letto, ma di ricordare l'atmosfera o il significato della storia.

Quando una storia ha un tema solido e interessante, anche qualche sbavatura tecnica o di struttura è tollerabile, perché la "corrente" del tema che ci trasporta è troppo forte per soffermarsi su qualche difetto. E se non ha un tema, la storia può anche essere perfetta dal punto di vista tecnico, ma lascerà indifferente il lettore, o magari l'avrà divertito ma in lui non resterà il segno di ciò che ha letto.

Il primo esempio che mi viene in mente sono le migliori storie di Casty, attuale autore disneyano. Quanto a struttura alle volte sono un po' "strambe", ma il tema spesso è troppo forte per lasciarsi distrarre. Ad esempio la "Neve spazzastoria" tratta un argomento molto serio (almeno questa è la mia interpretazione), ossia il revisionismo storico, la pericolosità di modificare la Storia per giustificare i propri intenti politici (soprattutto sotto una dittatura). A primo acchito sembrerebbe strano che si possa trattare un argomento tanto serio e importante su Topolino, e invece si può farlo e pure con una storia divertente e avvincente, fungendo anche da insegnamento per i più piccoli. Personalmente avrei avuto qualche remora ad affrontare un tema del genere. Perciò, quando l'ho letta mi sono detto "che mi serva da lezione"!

Giorgio

2 commenti:

StudioStorie ha detto...

Grande Joe! (che, con un "Il" davanti era anche - mi pare - il titolo di un film con Charlize Theron e un gorillone, remake di una pellicola degli anni '30 o '40, post King Kong comunque).
Dopo l'inutile preambolo, direi che i nostri due post si commentano a vicenda, tanto che se uno a scelta si chiama già "post", l'altro potrebbe chiamarsi "pre", a nostra discrezione! Oggi mi sento in vena di cazzate.
Comunque parlando d cose molto serie hai fatto bene a citare la storia di Casty, perché il revisionismo storico è un tema attualissimo, e non possiamo fare altro che inchinarci al buon Castellan per essere riuscito a trattarlo così bene su Topolino. Attualissimo non solo in riferimento a una dittatura, come dici tu: ricordi cos'ha detto, giusto poco prima delle elezioni, Marcello Dell'Utri a proposito della sua intenzione di riscrivere i libri di storia a proposito della resistenza? Bene, visto che dopodomani è il 25 aprile e che io sono genovese (la mia città è stata medaglia d'oro per la resistenza: si è liberata dal nazifascismo ancor prima che arrivassero gli americani!), ti ringrazio, caro Giorgio, per avermi dato occasione di parlare di quest'argomento tramite il nostro lavoro.
Sergio

PS Giusto dopodomani il presidente Napolitano sarà a Genova per le celebrazioni del 25 aprile. Se qualche lettore dei nostri blog passasse da queste parti, mi faccia un fischio.

Giorgio Salati ha detto...

Guarda Sergio, come per me il 27 gennaio, giorno della memoria, è come il venerdì santo per altri, il 25 aprile per me è come la pasqua: la rinascita di una nazione. Di una DEMOCRAZIA.

Onore quindi a Genova per la sua Storia di città coraggiosa!

Giorgio

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